Progetto "Telemedicina"

Telemedicina per la gestione delle patologie del cavo orale in pazienti special needs

Dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19, è stato raccomandato agli odontoiatri di rinviare le procedure elettive e di concentrarsi su cure urgenti al fine di ridurre gli spostamenti e i contatti che avrebbero potuto facilitare il diffondersi dell’infezione. L’emergenza sanitaria, con la conseguente necessità di distanziamento, ha quindi accelerato la necessità di sviluppo della Telemedicina e la sua applicazione. Per di più, a causa della natura del trattamento odontoiatrico, diverse procedure, come l'uso del manipolo ad alta velocità o gli scalers ad ultrasuoni generano aerosol (particelle molto piccole o goccioline) che può essere inalato, assorbito dalla pelle o depositato sulle superfici vicine. È stato dimostrato che la trasmissione del SARS-CoV-2 può verificarsi mediante il contatto diretto con una persona infetta (distanza meno di 1 m), attraverso goccioline respiratorie, mediante il contatto con superfici o oggetti contaminati o mediante l’aerosol prodotto durante le procedure eseguite su pazienti infetti. Durante la pandemia COVID-19, il personale odontoiatrico ha usato la telecomunicazione prima del trattamento odontoiatrico per valutare le esigenze del paziente e minimizzare il rischio di infezione, valutando la presenza di febbre, tosse o difficoltà respiratorie e chiedendo al paziente di eventuali viaggi compiuti in ambito nazionale o internazionale. Una delle problematiche della situazione pandemica è stata, indubbiamente, la disattenzione verso altre patologie che, travolte dall’infezione da coronavirus, sono state sicuramente trascurate. Tra queste, un posto di rilievo meritano le patologie odontoiatriche. In particolare, alcuni soggetti con particolari necessità (Special Needs patients), già di per sé in difficoltà nel rivolgersi a strutture pubbliche per la risoluzione delle loro problematiche, hanno visto gli ostacoli posti davanti a loro diventare sempre più insormontabili. La UOC di Odontoiatria Pediatrica e Clinica Odontostomatologica dell’Azienza Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I- Sapienza di Roma, in questi ultimi anni, ha dedicato diversi progetti alla gestione delle problematiche del cavo orale in pazienti oncologici (progetto Momax), bambini con disturbi dello spettro autistico (progetto Sorrisi Speciali) e migranti in condizioni di vulnerabilità (progetto FAMI-PROTECT). La costruzione di una rete sul territorio, non solo regionale ma nazionale, coinvolgente associazioni scientifiche per la tutela e cura delle patologie oncologiche testa collo, associazioni di famiglie di bambini autistici e associazioni/cooperative dedite all’accoglienza migranti, ha costituito un beneficio indiscutibile per la risoluzione di problematiche gestionali e cliniche in queste particolari categorie di pazienti, che nella nostra UOC vedono un punto di riferimento fino ad allora impensabile. Le richieste crescenti dei contatti della rete creatasi, con lo scoppio della pandemia, ci hanno stimolato ad intraprendere un percorso che potesse prevedere il ricorso alla telemedicina per poter gestire situazioni altrimenti in grado di precipitare in fase acuta o tardiva. La telemedicina si può realizzare per le seguenti finalità sanitarie: Prevenzione secondaria: la Telemedicina è un servizio dedicato alle categorie di persone già classificate a rischio o persone già affette da patologie le quali devono sottoporsi a costante monitoraggio di alcuni parametri vitali, come ad esempio, tasso di glicemia per il paziente diabetico, al fine di ridurre il rischio di insorgenza di complicazioni.

Diagnosi: Si tratta di servizi che hanno come obiettivo quello di muovere le informazioni diagnostiche anziché il paziente. Un iter diagnostico completo è difficilmente eseguibile attraverso l’uso esclusivo di strumenti di telemedicina, ma essa può costituire un completamento o consentire approfondimenti utili al processo di diagnosi e cura, ad esempio, attraverso la possibilità di usufruire di esami diagnostici refertati dallo specialista, presso l’ambulatorio del medico di medicina generale, la farmacia, il domicilio del paziente.

Cura: Si tratta di servizi finalizzati ad operare scelte terapeutiche ed a valutare l’andamento prognostico riguardante pazienti per cui la diagnosi è ormai chiara. Si tratta ad esempio della possibilità di interventi chirurgici a distanza.

Riabilitazione: Si tratta di servizi erogati presso il domicilio o altre strutture assistenziali a pazienti cui viene prescritto l’intervento riabilitativo come pazienti fragili, bambini, disabili, cronici, anziani.

Monitoraggio: Si tratta della gestione, anche nel tempo, dei parametri vitali, definendo lo scambio di dati (parametri vitali) tra il paziente (a casa, in farmacia, in strutture assistenziali dedicate...) in collegamento con una postazione di monitoraggio per l'interpretazione dei dati.

La telemedicina rende fruibile e continua la comunicazione fra i diversi attori e orienta gli erogatori verso un utilizzo appropriato delle risorse, riducendo i rischi legati a complicanze, riducendo il ricorso alla ospedalizzazione, riducendo i tempi di attesa, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili. La disponibilità di informazioni tempestive e sincrone offre inoltre la possibilità di misurare e valutare i processi sanitari con questa modalità organizzativa attraverso indicatori di processo ed esito. Questo strumento può anche essere a supporto della terapia farmacologica per migliorare la compliance del farmaco. Sono disponibili dispositivi e sistemi per aiutare il paziente nel processo terapeutico e migliorare i risultati con riduzione degli eventi avversi da farmaci.

Si individuano, inoltre, i seguenti obiettivi:

Gestire tutte le comunicazioni con il paziente in un unico ambiente integrato, che consenta sia l’interazione in audio e video, sia lo scambio di comunicazioni e di file tanto in modalità sincrona (durante la comunicazione) che in modalità asincrona (es. prima della chiamata);

Archiviare in modo strutturato la documentazione scambiata con il paziente (documenti ricevuti da parte del paziente e documenti inviati dal medico) secondo le procedure in essere presso l’Ambulatorio, per non evitare frammentazione dei dati del paziente, per limitare il rischio di errori e per tutelare la responsabilità del medico in caso di contenziosi;

Tenere traccia delle attività eseguite, sia ai fini della tutela responsabilità del medico, sia ai fini della rendicontazione delle attività eseguite per il relativo rimborso;

Permettere, ove e quando organizzativamente possibile, di erogare le prestazioni anche in modalità di “smart-working”, in modo da evitare anche al personale sanitario spostamenti non necessari, qualora la situazione di emergenza sanitaria dovesse renderlo consigliabile.

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