Plastici e modelli

I plastici, detti anche piani in rilievo, sono rappresentazioni cartografiche tridimensionali le quali hanno trovato ampia applicazione soprattutto in ambito didattico e militare tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX con la finalità di rendere più facilmente leggibile la morfologia del territorio.
La collezione di plastici vanta 129 esemplari dei quali è possibile distinguere una sezione più antica composta di 17 plastici in gesso databili tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, e una più recente di 112 plastici la cui realizzazione, in materiale polivinilico, è collocabile nella seconda metà del Novecento.
Secondo quanto riportato nei registri inventariali del Gabinetto di Geografia il primo plastico a essere acquisito e registrato dal direttore dell’epoca Giuseppe Dalla Vedova in data 30 giugno 1887 fu il plastico di Palermo e dintorni realizzato dal plasticista Domenico Locchi. Tra i plastici più antichi si ricorda il Paesaggio ideale a rilievo veduto a volo d’uccello per aiuto all’insegnamento della nomenclatura geografica nelle scuole primarie e professionali realizzato da Miniato Socci e il plastico dell’Isola del Tino realizzato da Libre Irmand Bardin e Paul Peigné, entrambi databili alla seconda metà dell’Ottocento.
La collezione dei plastici comprende opere pubblicate da enti pubblici come l’Istituto Geografico Militare e da note case editrici specializzate nell’editoria scolastica come Paravia, Delagrave e Remo Sandron. Infine, gli esemplari custoditi portano la firma di noti plasticisti molto attivi nell’editoria scolastica
a cavallo tra Ottocento e Novecento come Claudio Cherubini, Amedeo Aureli e Domenico Locchi.

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