Diapason su cassa armonica in legno

R. König, Parigi nella quasi totalità; dal 1872 ca.; 28x59x55 il più grande

Lo studio della risonanza delle cavità iniziò molto tardi rispetto alle utilizzazioni pratiche che se ne fecero: nei teatri e negli strumenti musicali si era sfruttato da lungo tempo il fenomeno; il monocordo stesso era munito di cassa armonica da tempi antichi; ma, solo all'inizio dell'Ottocento apparirono i primi studi sperimentali sulla risonanza con Chladni e i fratelli Weber.

Come già previsto teoricamente (1816) da Biot (1774-1862) e studiato sperimentalmente (1825) da W. E. Weber (1804-1891), venne verificato che:

"Facendo vibrare un diapason d'acciaio senza appoggiarlo colla sua estremità inferiore ad alcun corpo che possa vibrare, si sente un suono debolissimo [...] osservando il modo col quale vibra un diapason, si vede che le due verghe imprimono all'aria de' movimenti in senso opposto, e quindi devono in parte interferire."

Questo fenomeno di interferenza può essere stato una delle cause della lenta introduzione del diapason nei laboratori, poiché si dovettero ideare metodi opportuni di risonanza basati su teorie solo di recente sistemazione.

Il fenomeno della risonanza venne utilizzato, quindi, per rinforzare il suono emesso dai coristi i quali, a causa dell'interferenza negativa fra le vibrazioni generate nell'aria dai singoli rebbi, anche se ascoltati a breve distanza e in direzioni opportune, emettono un suono molto debole. Questi venivano montati su apposite cassette di legno prive di una faccia, dette casse armoniche o di risonanza. Esse equivalgono a corti tubi sonori nei quali la colonna d'aria vibra per onde stazionarie con frequenza pari a quella del diapason innestatovi.

Subito dopo la sua costituzione, l'Ufficio centrale del corista normale, in qualità di depositario e verificatore del campione di frequenza, emanò delle prescrizioni riguardo alla conservazione presso le istituzioni e gli enti del diapason campione.

Il Museo conserva varii diapason su cassa di risonanza, molti acquisiti successivamente alla costituzione dell'Ufficio per scopi specifici o per la didattica: gran parte delle acquisizioni riguardò LA3 tarati a 15° e 20° C; alcune serie furono acquistate per lo studio degli accordi musicali; altri coristi sono di tipo elettromagnetico a contatto secco, come LA3 e SI3 bemolle campione, per la verifica di quelli da inviare agli enti e alle istituzioni che ne avessero fatto richiesta.

(Daniele Rebuzzi)