Hanami 2024
Hanami all’Orto Botanico sabato 20 e domenica 21 aprile 2024 dalle ore 09.00 alle 18.30
Una lezione sulla fugacità della bellezza che anno dopo anno si rinnova, e un’ode alla natura, al suo potere straordinario di farci sentire meglio. Il Museo Orto Botanico, in collaborazione con il Festival del Verde e del Paesaggio, invita, sabato 20 e domenica 21 aprile, tutti gli amanti della natura ad «Hanami all’Orto Botanico di Roma». Due giorni per celebrare la fioritura dei ciliegi del giardino giapponese e avvicinarsi a una cultura millenaria che trova nella natura la sua fonte di ispirazione e di guida.
In Giappone «fare Hanami» significa riunirsi nei parchi e nei giardini, sdraiarsi sotto gli alberi di Sakura, dare il benvenuto alla primavera, organizzare feste ed elaborati picnic sdraiati su teli blu, trascorrere la giornata mangiando, cantando e contemplando i fiori di ciliegio.
Per noi è un modo di avvicinarci ai concetti di mono no aware, sensibilità estetica, partecipazione emotiva e consapevolezza della fugace bellezza, e di wabi sabi, accettazione e apprezzamento della natura transitoria, imperfetta e incompleta di tutte le cose. Ma anche di sperimentare la forza del rapporto profondo con il mondo naturale e le stagioni che caratterizzano la civiltà giapponese. A cominciare dalla grande varietà lessicale che racconta le infinite sfumature di ciò che noi chiamiamo solo natura, o dal calendario diviso in 72 stagioni per altrettanti nuovi inizi che si succedono ogni cinque giorni e racchiudono e invitano a esplorare le meraviglie del mondo naturale.
Hanami all’Orto Botanico di Roma» celebra questo rituale antichissimo - la prima osservazione di ciliegio risale all’ Imperatore Saga nell'812 d.C. - con un programma ricco di appuntamenti che avvicinano il pubblico a una cultura che sembra possedere - come scrive Giorgio Amitrano - «le chiavi giuste non per trovare la felicità ma per gestire il presente, aiutarci ad attraversare lo specchio della realtà e attivare la nostra dimensione immaginativa».
Programma
Sabato e domenica
Serra Espositiva Ore 9.00 – 18.00
Riflessi di Natura: 4 percorsi d’arte nella cultura giapponese
Il mondo naturale è da millenni un tema centrale dell’arte e della cultura giapponese. Nello Shintō, l’antico sistema di credenze religiose del Giappone, la natura è venerata come dimora degli spiriti locali – kami - che risiedono nelle piante, negli animali e nei paesaggi. I ritmi stagionali come l’Hanami hanno da tempo organizzato la vita attorno a feste e offerte rituali. Quando il Buddismo divenne la religione ufficiale della Corte Imperiale nell’VIII secolo, le idee di impermanenza e rinascita si mescolarono sempre più strettamente con questo acuto apprezzamento del mondo naturale.
«Riflessi di Natura: percorsi d’arte nella cultura giapponese» ruota attorno al concetto di Shizen 自然 - termine utilizzato per tradurre la parola natura - quale atteggiamento, stupore e riverenza per un’interconnessione cosmica. Potere della vita che si manifesta come forma: pietre, montagne ripide, fiumi e rocce, tempeste, vulcani dinamici, tsunami, nebbia su un prato o come luce lunare bianca e scintillante. O come non forma, negli spazi sullo sfondo delle cose visibili, sia il lato soleggiato che quello in ombra di una collina.
Il Giappone più di ogni altro Paese al mondo ha molto da insegnarci sull’importanza del rapporto con la natura e su come trovare una connessione con il mondo naturale. Ikebana, suiseki e bonsai invitano a cogliere la bellezza, sperimentare lo stupore e la meraviglia, apprezzare l’imperfezione e accettare la transitorietà delle cose.
Sette opere in tecniche miste: le calligrafie del Maestro Norio Nagayama
Queste opere sono state create dall’ artista per il libro “Neve su foglie vermiglie” curato da Lorenzo Casadei.
Norio Nagayama è maestro calligrafo della Nihon Kyōiku Shodō Renmei/Japan Educational Calligraphy Federation (J.E.C.F). La scuola ha come direttore il Calligrafo di corte che è stato maestro dell’ Imperatrice. Ha ricevuto il titolo di “Maestro non più giudicabile” e dirige in Italia la più importante scuola europea di shodō.
Serra Espositiva
Ikebana Ohara «Grandi e piccole forme»
Possono composizioni tanto diverse tra loro trasmettere la sublime bellezza di questa forma d'arte e incarnare allo stesso tempo il profondo legame con la natura che la permea?
A queste domande cercheranno di rispondere con le loro opere gli allievi e i maestri dell’Ikebana Sakura Roma Ohara Chapter. Una mostra che si propone di rivelare al visitatore che la poesia e l’incanto dell'Ikebana superano di gran lunga le limitazioni dimensionali, lasciando un'impronta indelebile nell’anima di chiunque le osservi.
Mostra a cura dei maestri e degli allievi dell’Ikebana Sakura Roma Ohara Chapter
Progetto e supervisione: Silvana Mattei. Grandmaster della scuola Ohara
Progetto architettonico: arch. Cinzia Savoino
Serra Espositiva ore 10.00 e 15.00 visita guidata
«Armonie in Miniatura: Bonsai e Suiseki tra i petali di ciliegio»
Ispirata dal profondo rapporto tra uomo e natura nella cultura e spiritualità giapponese, la mostra permette di presentare, attraverso lo sguardo del collezionista, il complesso mondo naturale giapponese. Raccoglie infatti, una preziosa collezione di bonsai - alberi e arbusti coltivati con attenzione per rappresentare paesaggi naturali in scala ridotta - e suiseki - pietre naturali dalle forme evocative, provenienti da collezioni private. Un’occasione unica per conoscere da vicino varietà di stili e tecniche di coltivazione e una straordinaria immersione tra racconti e tradizioni che conferiscono a questi tesori naturali un fascino unico.
Questa mostra è resa possibile grazie al prestito degli esemplari dalle collezioni private di Bernardo Biagiotti, Luigi Boccalari, Andrea Campisi, Antonio Chicca, Paco Donato, Laura Monni, Claudio Nuti, Cosimo Pepe, Daniela Schifano.
Serra Espositiva ore 11.00 e 16.00 visita guidata
Fuukiran e Chouseiran: le orchidee giapponesi del periodo Edo
Dedicata alle orchidee giapponesi, la mostra curata dall’Associazione italiana “Dendrobium & Fuukiran, è un viaggio nel passato. Nel periodo Edo precisamente, tra il 1603 e il 1868, epoca in cui personalità appartenenti alle classi sociali più alte, come quella guerriera formata da shōgun, daimyō, samurai, iniziarono a coltivare i Chōseiran (Dendrobium moniliforme) e le Fūkiran (Vanda falcata). In un percorso «vivente e interpretativo» una raccolta di disegni appartenuta al daimyo Matsudaira Naritami (1814 – 1891) e il libro Chōseisho (1835) rappresentano le fonti iconografiche principali delle varietà di Chōseiran e Fūkiran conosciute nel periodo Edo che descrivono l’instancabile passione e ossessione per un fiore che forse per la sua forma di kabuto - elmo da guerra dei samurai - o per il suo valore simbolico - il coraggio del guerriero - sa raccontare il fascino di una cultura millenaria.
Grazie all’impegno di associazioni orchidofile giapponesi, molte di queste varietà esistono ancora."
Mostra a cura di Associazione italiana “Dendrobium & Fuukiran
Serra Espositiva ore 12.00 e 17.00 visita guidata
Il Giardino giapponese
Questo giardino di circa 3500 mq, progettato dall’architetto Nakajima nel 1990 su incarico dell’Imperatore del Giappone, rientra nella tipologia Tsukiyama (piccola collina). A differenza dei giardini da contemplazione monastici (Kare-sansui) che hanno punti di vista fissi, qui il percorso guida il visitatore attraverso alcune scene focali. Si sviluppa su due livelli collegati tra loro da una cascata e piccoli torrenti che formano due laghetti, uno inferiore e uno superiore. Sotto l’Azumaya, il padiglione in legno di cedro archetipo della capanna tradizionale del giardino orientale, lo sguardo si posa sulla città di Roma. La tecnica compositiva è quella del “paesaggio preso in prestito” o Shakkei, che fa comprendere l’atteggiamento giapponese nei confronti del giardino e accogliere le vibrazioni della natura e del paesaggio creando un luogo in cui mondo reale e immaginario coincidono. Le 60 specie vegetali presenti - tra cui Acer palmatum, Acer buergerianum, Magnolia stellata, Cerasus serrulata, Kerria japonica, Dhalia imperialis, Camelia japonica - sono emblematiche del giardino giapponese. Oltre ad avere una valenza filosofica, poetica ed artistica, richiamano lo scorrere delle stagioni, in particolare in primavera la fioritura dei ciliegi viene celebrata dall’Hanami. Nella loro disposizione c’è il preciso intento di conferire naturalezza alla mano dell’uomo, l’Autore cerca di riflettere lo stato d’animo di chi osserva, accompagnandolo alla riscoperta del rapporto intimo tra uomo e natura.
Visita guidata al Giardino ogni ora dalle 10.00 alle 17.00 - partenza dalla Cavallerizza
Giochi tradizionali giapponesi all’aria aperta per bambini: Hanetsuki, Oni Gokko, Daruma, Hanaichimonme, Kendama
Lo hanetsuki è un gioco tradizionale giapponese simile al volano ma senza la rete, praticato con dei palettoni rettangolari decorati a lacca chiamati hagoita e dei volani variopinti. Spesso viene giocato dalle bambine il Primo dell’Anno e viene praticato in due modi: con un singolo giocatore che cerca di mantenere il volano in aria per il più a lungo possibile, oppure da due giocatori che lo palleggianoò. Secondo la tradizione, più a lungo il volano rimane nell’aria, più a lungo i giocatori riceveranno protezione dalle zanzare durante il nuovo anno. Oni Gokko viene giocato ogni giorno da gruppi di bambini giapponesi ovunque vi sia un parco o uno spazio aperto. Le regole sono molto semplici: uno dei bambini diventa l’Oni il demone e dopo aver contato fino a 10 dovrà cercare e scovare gli altri bambini. Chi viene catturato diventa a sua volta l’Oni e darà così inizio ad un nuovo turno del gioco. Daruma, gioco molto simile al nostro “Un, due, tre stella!”. In Daruma una fila di bambini dovrà allinearsi a qualche metro da un muro, tentando di raggiungerlo. Il Daruma, ovvero un bambino rivolto verso il muro, si volterà di scatto dicendo «Daruma-san ga koronda» e se vedrà qualcuno muoversi lo catturerà, tenendolo per mano. Il gioco finisce quando il Daruma cattura tutti i partecipanti, o al contrario quando tutti i bambini riescono a raggiungere il muro senza farsi prendere. Quando il Daruma grida «Tomare!» cioè Stop! Tutti dovranno rimanere immobili.
Hanaichimonme è un gioco all'aperto che si può fare in due o a squadre. I giocatori di ciascun gruppo si tengono per mano in fila, di fronte ai loro avversari. Un giocatore di un gruppo esegue jan-ken (sasso, carta, forbici) contro un giocatore dell'altro gruppo. Il gruppo che vince cammina verso i propri avversari mentre l'altro gruppo fa un passo indietro e il perdente si unisce all'altro gruppo. Il gioco continua finché non rimane una sola persona in uno dei gruppi.
Kendama è un gioco tradizionale in legno che nasce probabilmente in Europa e arriva in Giappone lungo la via della seta dove nel tempo si modifica fino ad assumere l’aspetto odierno. Nella sua forma più tradizionale il kendama è composto da una palla di legno collegato tramite un cordino a una tazza dotata di impugnatura. Si tratta di un gioco di abilità dove è necessario con un colpo di mano posizionare la palla in una tazza o infilzarla con la punta del bastone.
Fontana dei Tritoni ore 9.30 – 18.00
Kamishibai – teatrino itinerante con tavole illustrate commentate dal vivo da Lucia D’Amato
Il Kamishibai è un antico strumento di comunicazione discendente dalla tradizione dei monaci buddisti e dei loro rotoli di stoffa con cui diffondevano la religione in Giappone fin dal XII secolo a.C. In sella a biciclette, tra gli anni ‘20 e gli anni ‘60 del secolo scorso, frotte di narratori giravano di villaggio in villaggio portando svago a buon mercato ai bambini che trovavano in questo teatrino l'unico diversivo in un periodo di grande crisi del paese nipponico.
Giardino giapponese ore 10.00 – 17.30
Percorso espositivo «Micro - Macro e Continuum» Visioni della natura
Con il titolo «Micro - Macro e Continuum» questo evento espositivo open-air si articola in tre diversi percorsi tematici che traggono la loro ispirazione dal concetto di memoria e impermanenza dell’Hanami e invitano lo sguardo a scoprire lo spazio simbolico dell’Orto Botanico.
Se la chiave di lettura dell’area Macro, è la connessione armonica tra gli elementi, nell’area Micro, l’attenzione si concentra sul microcosmo dei petali, delle texture delle foglie, delle cortecce e sul crepitio metamorfico della natura nel suo insieme.
Qui prende forma “Querqus Memoriae”, un lavoro collettivo dedicato alla memoria di una Quercia secolare, patrimonio dell’Orto Botanico, che è stata abbattuta perché malata. Un viaggio artistico che trasforma la corteccia in poesia visiva, in frammento di argilla modellato dall’impronta del tempo che racconta la storia della vita arborea.
In Continuum, ultima area, un’opera invita il pubblico ad entrare in una visione concettuale di tempo e spazio. Il bosco di Bambù formato da elementi vegetali costanti e ripetuti, viene avvolto in un tessuto bianco naturale, e attraverso un elemento di congiunzione o un taglio, svela una relazione soggettiva e intima con la natura.
Percorso a cura della Prof.ssa Alessandra Porfidia, Responsabile della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma con il sostegno della Direttrice Prof.ssa Cecilia Casorati. Il progetto vede la collaborazione degli studenti dei corsi delle Prof.sse Alessandra Porfidia, Patrizia Bisonni e del Prof. Emiliano Coletta; del corso di Serigrafia della Prof.ssa Marilena Sutera e il Prof. Dario Evola, docente di Estetica.
Parco dell’Orto Botanico ore 9.00 – 18.30
Il piccolo mercatino
ore 9.00 – 18.30
Sabato
Dall' Italia al Giappone: le scienze naturali in sei gradi di separazione nella prima metà dell'Ottocento con Marco Maovaz - CAMS Università degli Studi di Perugia
Un viaggio attraverso le intricate connessioni della storia naturale del XIX secolo. Il punto di partenza è rappresentato dalle sontuose sale del Palazzo romano dei Torlonia e il punto di arrivo è la tenda dove venne siglato il Trattato di Kanagawa che consentì la riapertura del Giappone. Partendo da un ballo di carnevale, che vide la partecipazione della filosofa Marianna Bacinetti, esploreremo la rete di relazioni e scoperte che hanno caratterizzato il mondo degli studiosi nella prima metà dell'Ottocento. Attraverso la teoria dei sei gradi di separazione, scopriremo quindi come sei personaggi e un "intruso" siano stati collegati dal comune interesse per la conoscenza globale della natura.
Arancera ore 11.00
Musica tradizionale giapponese con Duo Midare
Maurizio Castè e Simona Sanzò ti accompagneranno tra suoni profondi e ipnotici, in un viaggio affascinante nella musica tradizionale classica e popolare giapponese con strumenti originali, Koto, Shamisen, Shakuhachi, Shinobue.
Radura ore 11.00 | 12.00 | 13.00 | 15.00 | 16.00 | 17.00
Il significato e la storia dell’Hanami nella cultura giapponese con Paco Donato
Hanami significa semplicemente "osservare i fiori" ma è principalmente associata alla fioritura dei ciliegi, noti come sakura. Durante l'Hanami, le persone si riuniscono nei parchi e nei giardini per ammirare la bellezza di questo spettacolo fragile e transitorio. Questa tradizione ha radici antiche e ha assunto diverse forme nel corso dei secoli, diventando una celebrazione della bellezza fugace della natura e un momento per riflettere sulla brevità della vita. Quindi, mentre ci godiamo la vista spettacolare dei ciliegi in fiore, ci ricordiamo della preziosità del momento presente e dell'importanza di apprezzare le cose belle che ci circondano.
Arancera ore 12.00
Sakura pic nic in abito tradizionale
In Giappone «fare Hanami» significa riunirsi nei parchi e nei giardini, sdraiarsi sotto gli alberi di Sakura, dare il benvenuto alla primavera, organizzare feste ed elaborati picnic con cibi di stagione mentre si contemplano i ciliegi in fiore.
Radura ore 12.00 e 15.00
Workshop di Shodo a cura dei Sempai della “Scuola Bokushin, la Via della scrittura”
In questo workshop sperimenterai una esecuzione guidata di Kanjii semplici.
A capo della Scuola di Calligrafia Giapponese per lo studio e la pratica dello Shodo, è il Maestro Norio Nagayama membro consigliere della prestigiosa Japan Educational Calligraphy Federation.
Ad ogni partecipante verrà rilasciato un foglio con il carattere scritto da lui e con il sigillo della Scuola
Posti limitati - Prenotazione: segreteria@festivaldelverdeedelpaesaggio.it
Centro visite ore 14.30 | 15.30 | 16.30
Le orchidee giapponesi: un esercizio estetico con Riccardo Senesi
Siamo nel 1603 e Tokugawa Ieyasu è appena stato nominato shōgun, inizia in Periodo Edo: il primo periodo di pace dopo quasi un secolo di guerre che hanno devastato il Giappone. Con la pace fiorisce una cultura che darà vita a opere d’arte inarrivabili. Le Fūkiran erano le orchidee collezionate storicamente da shōgun, daimyō, samurai nel periodo Edo (1603- 1868) e ancora centrali nell’orticoltura tradizionale del Koten Engei. Compagne della meditazione, della gioia e del dolore, preziosamente custodite e protette durante gli spostamenti: viaggiavano sempre con chi le possedeva. Questi esemplari che vi mostreremo sono i loro cloni perché ottenuti da divisione delle loro antenate: un modo tutto giapponese di superare la caducità della vita.
Arancera ore 15.00
Ikebana: tra arte e natura con Silvana Mattei
Chi si avvicina a questa arte scopre un mondo che trascende dal semplice atto, comune a moltissime culture, di mettere insieme dei fiori. La sua lunga storia insieme all’influenza dei diversi culti e dottrine filosofico-religiose (Shintoismo, Buddhismo, Taoismo, Confucianesimo) hanno dato origine ad una espressione artistica che è mutata nel tempo divenendo specchio della società che la generava. Ancora oggi l’ikebana è un’arte in continua evoluzione che cerca, pur rimanendo fedele a canoni estetici profondamente radicati in essa, nuove forme compositive. L’ikebana della scuola Ohara è alla incessante ricerca di nuovi linguaggi espressivi che si pongono l’obiettivo di valorizzare i materiali offerti dalla natura enfatizzandone, nelle sue composizioni, la loro bellezza.
Silvana Mattei - attraverso la realizzazione di composizioni molto diverse tra loro - cercherà di mettere in luce la straordinaria ricchezza di espressioni compositive di questa scuola svelando progressivamente il filo conduttore che le lega: la profonda connessione con la natura e il sentimento delle stagioni che le anima
Dimostrazione di ikebana a cura di Silvana Mattei Grandmaster della scuola Ohara e Presidente dell’Ikebana Sakura Roma Ohara Chapter.
Arancera ore 16.00
Il Giappone tra passato e presente, i kimono, gli obi, le loro tipologie e la loro storia con Maria Sciretta
Il kimono, uno dei simboli più iconici della cultura giapponese, ha una storia ricca e affascinante che risale a oltre 1.000 anni fa. Originariamente introdotto dalla Cina continentale durante il periodo Yayoi (circa 300 a.C. - 300 d.C.), il kimono si è trasformato nel corso dei secoli, riflettendo i cambiamenti politici, sociali ed estetici del Giappone. Un lungo viaggio che inizia nel periodo Heian (794-1185) epoca in cui il kimono era un capo distintivo per l'aristocrazia giapponese - continua nel periodo Edo (1603-1868) - quando emersero stili distintivi di kimono associati a professioni specifiche e occasioni formali - fino all’era moderna e al declino dell’uso quotidiano del kimono. Oggi questo abito ha subito una sorta di rinascita, sia come capo tradizionale indossato nelle occasioni cerimoniali sia come elemento di moda reinterpretato in modo nuovo.
Arancera ore 17.00
Domenica
Shinrin yoku - Lezione di forest bathing con Claudio Scintu
La cultura giapponese sottolinea la necessità di armonia ed equilibrio nel rapporto tra uomo e natura perchè siamo tutti parte dell’universo. Ciò si riflette nella vita quotidiana, nella comprensione degli altri esseri viventi, nella speciale devozione al cambiamento delle stagioni - che mostrano attraverso varie celebrazioni come Hanami (primavera) o Momijigari (autunno) - nell’ammirazione del mondo naturale e nella consapevolezza dei suoi poteri benefici. Su questo si basa il Forest Bathing o Shinrin Yoku, rigenerante pratica di terapia naturale che invita a rallentare, connettersi con la natura, liberare la mente, lasciarsi guidare solo dai sensi.
Una passeggiata consapevole con attività sensoriali molto semplici, ti permetterà una lenta e progressiva immersione nel bosco dell’Orto Botanico, stazione sperimentale urbana di terapia forestale.
Prenotazioni: segreteria@festivaldelverdeedelpaesaggio.it
Info Point | ore 9.30 | massimo 20 persone | durata ca. 2 ore – si consiglia un abbigliamento comodo
Workshop di Shodo a cura di Associazione Kanyukai
Questo workshop è un invito a conoscere un mondo in cui la bellezza è espressa solo con il bianco e il nero.
Kanyukai è un'Associazione culturale di calligrafia giapponese
Posti limitati - prenotazione il giorno dell’evento al centro Visite | durata ca 60 minuti
Centro visite ore 10.00 - 16.30
Un itinerario giapponese tra natura, arte e decorativismo con Susanna Marino
Quando si parla di decorazioni e simbolismi giapponesi di ispirazione vegetale, spesso vengono subito in mente immagini di fiori di ciliegio, crisantemi, alberi di pino contorti o piante di glicine delicate. Tuttavia, mentre la bellezza e il simbolismo culturale dei fiori sono evidenti e condivisi da molte culture nel corso della storia, meno evidente è l'applicazione dello stesso discorso alle foglie. Nella lingua giapponese, l'uso di termini, espressioni e modi di dire che fanno riferimento alla natura e al mondo vegetale riflette una profonda familiarità dell'uomo comune con l'ambiente circostante. Questa connessione permette ai concetti, anche i più complessi, di esprimersi attraverso similitudini. Non sorprende quindi che tra i motivi decorativi presenti su opere d'arte, tessuti e prodotti artigianali, si trovino frequentemente piante, fiori e foglie rappresentati in modo più o meno realistico. Susanna Marino ci guiderà nell'esplorazione della bellezza e del significato delle decorazioni vegetali giapponesi durante l'evento Hanami. Attraverso un itinerario botanico, linguistico e artistico, questa presentazione cerca di penetrare in questo mondo nascosto di colori, forme e parole, offrendo un'opportunità unica per esplorare la ricchezza della cultura giapponese attraverso l'obiettivo delle sue rappresentazioni vegetali.
Susanna Marino è docente di lingua e Istituzioni di cultura giapponese presso l’Università Bicocca di Milano – Presidente del Centro di Cultura Italia-Asia di Milano (www.italia-asia.it)
Arancera ore11.00
Musica tradizionale giapponese con Duo Midare
Maurizio Castè (Koto e Shamisen) e Simona Sanzò (Shakuhachi e Shinobue) ti accompagneranno tra suoni profondi e ipnotici, in un viaggio affascinante nella musica tradizionale classica e popolare giapponese con strumenti originali, Koto, Shamisen, Shakuhachi, Shinobue.
Radura ore 11.00 | 12.00 | 13.00 | 14.00
Itinerario circolare nel Suiseki: dalla montagna alla montagna, i paesaggi raccontati dalle pietre con Daniela Schifano
In Giappone si dice che il Suiseki inizia con la montagna e finisce con la montagna. Il percorso di apprendimento e crescita di chi pratica l'arte del Suiseki inizia con l'osservazione e l'apprezzamento delle pietre che ricordano le montagne, e nel corso del tempo e dell'esperienza questo percorso si espande alla varietà di paesaggi naturali rappresentati nelle pietre, per poi tornare comunque alla montagna.
In effetti, il modo più semplice per avvicinarsi al Suiseki è partire dal paesaggio reale, e la montagna, in lontananza e sfumata, oppure alta e impervia, arricchita da cascate, laghi, nevi o colori, è forse il soggetto più facilmente riconoscibile tra i nostri 'luoghi della memoria". Anche il percorso storico del suiseki, in Giappone, è iniziato dalla pietra a forma di montagna, chiamata Bonseki, e solo negli ultimi due secoli si è arricchito con altre tipologie di pietre: le pietre a forma di figura umana, le pietre capanna, le pietre con disegni di fiori. Attraverso le parole del maestro Seiji Morimae scopriremo cosa è un Suiseki iniziando dalla montagna e via via scoprendo gli infiniti mondi che ne fanno parte.
Arancera ore 12.00
Sakura pic nic in abito tradizionale
In Giappone «fare Hanami» significa riunirsi nei parchi e nei giardini, sdraiarsi sotto gli alberi di Sakura, dare il benvenuto alla primavera, organizzare feste ed elaborati picnic con cibi di stagione mentre si contemplano i ciliegi in fiore.
Radura ore 12.00 e 15.00
Il significato e la storia dell’Hanami nella cultura giapponese con Paco Donato
Hanami significa semplicemente "osservare i fiori" ma è principalmente associata alla fioritura dei ciliegi, noti come sakura. Durante l'Hanami, le persone si riuniscono nei parchi e nei giardini per ammirare la bellezza di questo spettacolo fragile e transitorio. Questa tradizione ha radici antiche e ha assunto diverse forme nel corso dei secoli, diventando una celebrazione della bellezza fugace della natura e un momento per riflettere sulla brevità della vita. Quindi, mentre ci godiamo la vista spettacolare dei ciliegi in fiore, ci ricordiamo della preziosità del momento presente e dell'importanza di apprezzare le cose belle che ci circondano.
Arancera ore 15.00
Giappone tra passato e presente, i kimono, gli obi, le loro tipologie e la loro storia con Maria Sciretta
Il kimono, uno dei simboli più iconici della cultura giapponese, ha una storia ricca e affascinante che risale a oltre 1.000 anni fa. Originariamente introdotto dalla Cina continentale durante il periodo Yayoi (circa 300 a.C. - 300 d.C.), il kimono si è trasformato nel corso dei secoli, riflettendo i cambiamenti politici, sociali ed estetici del Giappone. Un lungo viaggio che inizia nel periodo Heian (794-1185) - epoca in cui il kimono era un capo distintivo per l'aristocrazia giapponese - continua nel periodo Edo (1603-1868) - quando emersero stili distintivi di kimono associati a professioni specifiche e occasioni formali - fino all’era moderna e al declino dell’uso quotidiano del kimono. Oggi questo abito ha subito una sorta di rinascita, sia come capo tradizionale indossato nelle occasioni cerimoniali sia come elemento di moda reinterpretato in modo nuovo.
Arancera ore 16.00
Realizzare la Via contemplando i fiori di pesco - Presentazione del libro “Neve su foglie vermiglie" a cura di Lorenzo Casadei, contributi di Michael Gauvain, Annamaria Gyoetsu Epifanìa, Norio Nagayama.
Grazie al lavoro dei traduttori Michel Gauvain e Lorenzo Casadei, possiamo immergerci nelle profonde riflessioni di Dōgen anche in italiano. In "Neve su foglie vermiglie", il candore della neve e i vivaci colori delle foglie diventano metafore dell'unità e della molteplicità, concetti fondamentali nella pratica zen. Questa raccolta invita a riflettere su come tutto si intrecci, sfidando la nostra comprensione e aprendoci a nuove prospettive. Ogni poesia di Dōgen, con le sue parole uniche, riflette la diversità del mondo naturale e il continuo fluire dei fenomeni che ci circondano. Shohaku Okomura ci insegna che l'espressione "Neve su foglie vermiglie" incarna perfettamente l'armoniosa convivenza tra unità e molteplicità, spingendoci a esplorare con profondità e meditazione. Vogliamo ringraziare il maestro calligrafo Norio Nagayama per aver contribuito con le sue splendide opere d'arte. Le sue calligrafie aggiungono profondità e bellezza e arricchiscono l'esperienza di lettura di questa raccolta. "Neve su foglie vermiglie" non è solo un libro, ma un invito alla riflessione e alla pratica del Dharma, offrendo al contempo l’opportunità di esplorare la bellezza e la saggezza del mondo zen.
Arancera ore 17.00