Bilancia di Coulomb

Ernecke, Berlino; Gabinetto Fisico della Sapienza di Roma, 1840 ca. 23x23x57

La bilancia di torsione di Coulomb, ideata intorno al 1785, rappresenta il prototipo per la strumentazione dell'Ottocento, secolo in cui si affermerà la tendenza a ricondurre forze di natura elettrica, magnetica o elettromagnetica nel contesto meccanicista consolidato da Newton e da Laplace, per confronto con forze elastiche o gravitazionali. Consiste in una bilancia di torsione nella quale  la misura dell'azione elettrica tra due sferette cariche, una mobile e una fissa, viene eseguita misurando la torsione del filo di sospensione, di seta, al quale è sospeso il giogo della bilancia, terminante da una parte con la sferetta mobile, dall'altra con un contrappeso (l'angolo di torsione è proporzionale al momento della forza torcente). La bilancia di Coulomb può essere, con opportuni accorgimenti, impiegata anche come elettrometro per la misura di differenze di potenziale, come nell'elettrometro bifilare di Palmieri. Nella prima metà dell'Ottocento, insieme con l'elettrometro a foglie, è stato lo strumento più diffuso. 

Elettrometro bifilare di Palmieri

 

(M. Grazia Ianniello)