Macchina a strofinio di Ramsden

Teatro Fisico della Sapienza di  Roma,  1820 ca.,; ricostruita; 76x64x120

In questa macchina, un disco di vetro viene fatto ruotare per mezzo di una manovella: mentre gira viene strofinato da due paia di cuscinetti diametralmente opposti, collegati tra loro e con la terra mediante una catenella metallica. Quando il disco ruota, il vetro si elettrizza positivamente e i cuscinetti negativamente; essendo questi in comunicazione con il suolo, l'elettricità negativa si disperde a terra.

Dettaglio: i due cuscinetti

Il disco è interposto tra due pettini che sono all'estremità del diametro normale a quello dei cuscinetti. I pettini sono formati da aste metalliche piegate a U munite di punte, rivolte verso il vetro e connesse a un grande conduttore sferico isolato. Il disco elettrizzato positivamente, passando tra i pettini, elettrizza per induzione il conduttore che assume uno stato elettrico positivo. Per eliminare al massimo l'umidità, sotto al disco di vetro è alloggiato un braciere.
L'esemplare in esame è stato ricostruito successivamente utilizzando parti di altre macchine elettrostatiche antiche (in particolare il grande conduttore di ottone montato sulla colonnina di vetro, facente parte probabilmente della "macchina grande costruita dal fu Morelli, con conduttore doppio di ottone a cui è connesso altro più piccolo", registrata con il numero 202 del Catalogo del 1928).

(M. Grazia Ianniello)