Marie Curie al Regio Istituto Fisico di Roma

All'epoca in cui Fermi e i suoi decisero di orientare i loro interessi di ricerca verso la fisica nucleare, si conoscevano già varie proprietà del nucleo atomico. Si sapeva, ad esempio, che la maggior parte dei nuclei che esistevano in natura sono stabili, mentre altri nuclei sono radioattivi, cioè si trasformano spontaneamente in nuclei di altri elementi con un diverso valore della carica elettrica.

I processi, o decadimenti radioattivi, allora noti erano quelli che avvenivano o con l'emissione di una particella alfa (nucleo di elio) o con l'emissione di una particella beta (elettrone), accompagnati in generale dall'emissione di radioazione elettromagnetica di altissima frequenza (raggi gamma). 

Ciò dimostrava che il nucleo atomico era una struttura composta; il problema centrale era quello di studiare le particelle che compongono il nucleo e le forze che lo tengono insieme. A quell'epoca si conoscevano soltanto due particelle fondamentali: il protone (o nucleo di idrogeno) e l'elettrone, e quindi si riteneva che i nuclei di tutti gli elementi fossero composti di elettroni e protoni. 

Ma quest'ipotesi portava a una serie di risultati paradossali. Mentre, per esempio, con la meccanica quantistica si riusciva a spiegare, almeno approssimativamente, l'emissione delle particelle alfa dai nuceli radioattivi, restavano inesplicabili sia la presenza degli elettroni nel nucleo sia certe particolarità della loro emissione.

Proprio per fare il punto sui problemi ancora irrisolti in fisica nucleare, Fermi ebbe l'idea di organizzare un Congresso internazionale di fisica nucleare, che si tenne a Roma dall'11 al 17 ottobre 1931.

Il congresso fu organizzaro dall'Accademia d'Italia, nell'ambito della Fondazione Volta. Sia Guglielmo Marconi, in qualità di presidente dell'Accademia d'Italia, sia Corbino, che era membro del Consiglio di Amministrazione della Edison, si impegnarono a fondo nel reperimento dei finanziamenti e dell'organizzazione, anche politica, del convegno.

Il congresso di Roma rappresentò la prima entrata in scena del gruppo Fermi sul palcoscenico internazionale della fisica nucleare; vi presero parte i nomi più prestigiosi nel campo della meccanica quantistica e della fisica nucleare, Marie Curie, Niels Bohr, Patrick Blackett, Robert Millikan, Arthur Compton, Werner Heisenberg, Wolfang Pauli; la riunione ebbe un'importanza scientifica enorme, in quanto costituì un catalizzatore di idee e risultati e nella discussione di nuove ipotesi sulla fisica del nucleo e sulla natura della radiazione penetrante nei raggi cosmici, e servì a mettere a fuoco i problemi centrali, sia teorici che sperimentali, ancora aperti in questi campi.

A conclusione dei congresso di Roma, Corbino pronunciò un discorso che si rivelò profetico:

Io penso che l'andamento futuro della fisica del nucleo sarà grandemente influenzato da questa settimana di vita comune, di cui i risutati profondi si vedranno forse in tutti i lavori che si matureranno in questo campo per parecchi anni. E questo era lo scopo principale che i promotori del convegno, me per primo, avevano di mira.

 

"Fermi e dintorni - Due secoli di fisica a Roma (1748 - 1960)

Giovanni Battimelli e Maria Grazia Ianniello

Ed. Mondadori