Tonometro di Scheibler

R. König, Parigi; 1887 ca.; 67x21x21 cm; acciaio e supporto in legno

Scheibler, negli anni 1833-34, presentò un apparato composto da una serie di 56 diapason con frequenza compresa fra LA2=440 e LA3=880 Hz, distanziati di 8 Hz, per la determinazione ad orecchio della frequenza ignota di un suono. Dovendo determinarne l'altezza, si fa suonare il diapason della serie che si avvicina di più al suono. Quindi, si conta ad orecchio il numero di battimenti nell'unità di tempo che il suono dà con il diapason: essendo nota la frequenza di questo, si ottiene quella ignota. Se si vuole operare su un suono non compreso nell'intervallo del tonometro, basta ricordurlo nell'intervallo riconoscendolo come appartenente ad un'ottava superiore o inferiore.

Ogni diapason deve vibrare tanto a lungo da rendere possibile il conteggio ad orecchio dei battimenti, condizione ottenibile con diapason di grande massa, e tanto fortemente da farsi udire agevolmente, soprattutto quando gli viene accoppiato un risonatore accordato. Dovendo però calcolare la frequenza con la maggiore precisione possibile, l'utilizzo del risonatore risulta sconsigliato poiché introduce armoniche più persistenti.

L'apparato conservato dal Museo è composto da una serie di 65 diapason tarati a 20 °C fra UT3=256 e UT4=512 Hz, distanziati di 4 Hz l'uno dall'altro. I diapason sono di piccola massa, senza risonatori e, per completare la gamma, vi sono aggiunti un FA3=341 Hz e un LA3=435 Hz, portando la serie a 67 diapason. Purtroppo, ne sono andati dispersi tre. Visti gli evidenti limiti, l'apparato fu probabilmente acquistato solo per rendere più completa la dotazione dell'Ufficio del Corista uniforme.

(Daniele Rebuzzi)