Polarimetri

 

Il fenomeno della polarizzazione ha contribuito non poco alla comprensione della natura della luce. I primi studi sistematici sulle proprietà della luce in seguito alla rifrazione o riflessione su cristalli anisotropi furono condotti tra il 1808 ed il 1810  da E. Malus, al quale si deve, oltre alla ideazione di un polariscopio che rimase in uso nei gabinetti di fisica per molto tempo, la formulazione della ben nota legge esprimente la relazione, per un raggio di luce polarizzato rettilineamente che venga riflesso secondo l'angolo di polarizzazione, fra l'intensità del raggio riflesso ed il coseno dell'angolo compreso fra piano di incidenza e piano di polarizzazione. Un contributo notevole alla comprensione del fenomeno venne anche dagli studi condotti da J. B. Biot sulla polarizzazione rotatoria nei liquidi; da D. Brewster sulla dipendenza del fenomeno dall'angolo di riflessione e in seguito da Jean Fresnel, il quale dimostrò la trasversalità delle vibrazioni luminose. Proprio a Biot viene in genere attribuita l'ideazione di uno degli strumenti presentati in questa sezione, la pinzetta a tormalina, basato sulle proprietà dei cristalli birifrangenti, e gradualmente caduto in disuso nei laboratori per la comparsa, nel 1828, del prisma di Nicol (dal nome del geologo W. Nicol), che sostituì negli esperimenti di polarimetria anche i vecchi specchi polarizzatori. Il secondo strumento qui presentato, costruito dalla ditta A. Kruess di Amburgo, è invece dedicato sia allo studio delle proprietà di polarizzazione della luce, sia alla sua analisi spettrale, essendo il risultato della fusione di un polariscopio e di uno spettroscopio a visione diretta.

 

(Silvia Trapanese)

 
Pinzetta a tormalina Spettropolarimetro per lo studio della luce del cielo