Atto di vendita della collezione scarpellini

L'atto, di 28 pagine manoscritte, venne stipulato nel 1840 tra Scarpellini e la Camera Apostolica, rappresentata da Monsignor Francesco dei Medici di Ottaviano, per la vendita dell'intero contenuto del Gabinetto Fisico-Astronomico situato al Campidoglio, nelle sale dell'Accademia dei Lincei. Scarpellini, ormai vecchio e dalla salute assai precaria, aveva proposto la vendita delle sue collezioni al Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Cardinal Giustiniani, il quale, insieme ai Cardinali Lambruschini e Tosti, aveva fatto eseguire la perizia degli oggetti.

"Il risultato di questo congresso [si legge nell'atto] fu di acquistare per il governo, nella vista di conservare e promuovere la Pontificia Accademia de Lincei da suddetto Professore ristrutturata, e finora diretta, la suindicata collezione, niuna cosa eccettuata per la somma di scudi Ottomila da pagarsi dalla Reverenda Camera in diverse rate".

Il papa Gregorio XVI aveva approvato la vendita nell'aprile 1840 e nel luglio si formalizzò la transazione. Scarpellini, quasi ottantenne, riceverà 1000 scudi e i rimanenti gli dovranno essere versati con gli interessi nella misura di 1000/anno "in tanta moneta effettiva d'oro, e di argento da paoli dieci a scudo", per la durata dunque di 7 anni. Le collezioni vennero tuttavia ancora affidate allo Scarpellini che si impegnò a mantenere e conservare gratuitamente le collezioni (nello stesso anno morirà). Il contratto venne stipulato nel Palazzo Senatorio in Campidoglio, nell'abitazione di Scarpellini in presenza di Alberto Gatti, ottico, e di Giacomo Luswergh, macchinista, figlio di Angelo Luswergh. Segue la descrizione dei 240 oggetti (ma nella collezione ce ne sono molti di più), contenuti nel Gabinetto Scarpellini di cui riportiamo alcuni esempi.

 

PRIMA CAMERA

Pirologia e Meteorologia
Sono qui contenuti piroscopi, pirometri, un pendolo di compensazione, termoscopi e termometri tra i quali alcuni termometri differenziali realizzati da Leslie e inviati a Scarpellini, igrometri, bilance, un telescopio acromatico, meridiane, gnomoni, ecc.

 

SECONDA CAMERA

Ottica, Diottrica, Catottrica
Specchi, camere oscure, bussole di declinazione e di inclinazione, microscopi solari di fattura inglese, microscopi catottrici di Amici, un microscopio composto, telescopi, alcuni di fattura inglese, una "gran lente rarissima del diametro di pollici sei in cornice nera, montata in billico in metallo sopra elegante piede", orologi armillari ed equatoriali, ecc.

 

TERZA CAMERA

Elaboratorio meccanica
Sono contenuti: "un raro torno costruito in Milano dall'Architetto di quella Corte Giuseppe Piermarini da Fuligno, zio materno del professor Scarpellini, macchine a dividere lineari e circolari (444.000 divisioni), arnesi vari".

 

QUARTA CAMERA

Fisica
Una "macchina pneumatica delle più grandi che vi siano costruite a Parigi, lavoro di Doumutieze con trombe e piatto di cristallo", numerose altre pompe, macchine di Atwood, audiometri, gravimetri, pistole di Volta, fontane di Erone, ecc.

 

QUINTA CAMERA

Elettricità
Macchine elettriche, una delle quali "di più facil trasporto per servizio degli infermi, ai quali viene ordinato l'uso del fluido elettrico", bottiglie di Leida, elettroscopi, una "lucerna del Volta a gas idrogeno riccamente montata con suo elettroforo sulla base", ecc.

 

SESTA CAMERA

Chimica
Oltre a tre grandi armadi di noce, contenenti sostanze chimiche, troviamo barometri, una bilancia idrostatica, campioni di capacità, massa, ecc., una bilancia di Coulomb, una collezione di medaglie di uomini illustri, un riflettore di 18 piedi di fuoco, un telescopio, ecc.

 

OSSERVATORIO

Un circolo ripetitore di un piede di diametro, "lavoro del celebre Reicheback", telescopi di vario tipo, una macchina parallattica, quadranti, globi celeste e terrestre "di molto pregio, soli in Roma", un cronometro del celebre Arnold (Londra), in cassa d'oro, sopracassa in tartaruga, custodia in zegrino raro per l'eleganza e la sperimentata esattezza", ecc.

(M. Grazia Ianniello)