Macchine a strofinio
Il prototipo di queste macchine risale al 1663, quando O. von Guericke (1602-1686) realizza il primo dispositivo in grado di produrre la "virtù elettrica", costituito da un globo di zolfo messo in rotazione da una manovella mentre la mano dello sperimentatore, avvolta in un panno ben asciutto, si manteneva a contatto del globo.
Di questo tipo sono anche le macchine di F. Hauksbee (1666-1713) e di J. Nollet (1700-1770) e le tante varianti che contribuirono allo studio dell'elettricità, rappresentate nel Museo dalla macchina di Nairne e da altri due esemplari. Le macchine a strofinio, insieme alla bottiglia di Leyda, hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia della fisica dei fenomeni elettrici in quanto, fino alla metà dell'Ottocento, hanno costituito l'unico mezzo per ottenere con continuità potenziali molto elevati, e per immagazzinare quantità considerevoli di carica elettrica.
(M. Grazia Ianniello)
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