Sudio sul tabagismo: confronto tra gli studenti di Medicina e le facoltà non mediche

E’ stato condotto uno studio in quattro università italiane (Roma: Sapienza e Cattolica, Udine e Verona) coordinato dalla Sapienza (MC Grassi, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia) finalizzato a valutare l’adeguatezza dell’insegnamento impartito agli studenti delle facoltà mediche relativo alle conoscenze di base sulla dipendenza da nicotina, la relativa terapia e l’assistenza dei pazienti fumatori.

"Maria Caterina Grassi, Massimo Baraldo, Christian Chiamulera, Franco Culasso, Tobias Raupach, Amy K. Ferketich, Carlo Patrono, Paolo Nencini, “Knowledge about Health Effects of Cigarette Smoking and Quitting among Italian University Students: The Importance of Teaching Nicotine Dependence and Treatment in the Medical Curriculum,” BioMed Research International, vol. 2014, Article ID 321657, 9 pages, 2014. doi:10.1155/2014/321657

L’interesse per questo argomento deriva dalla consapevolezza che: i) il tabagismo rappresenta un grave problema di sanità pubblica, essendo la più importante causa prevenibile di morte prematura, ii) molte patologie correlate con il fumo del tabacco migliorano in seguito alla cessazione, iii) sono state messe a punto linee guida al fine di promuovere la cessazione dal fumo mediante l’uso della terapia farmacologica e della terapia di counseling cognitivo-comportamentale nella somministrazione delle quali il medico svolge un ruolo centrale. Attraverso la somministrazione di un questionario sono state verificate le conoscenze degli studenti del quarto anno di medicina prima di essere sottoposti ad una lezione di farmacologia sulla dipendenza da nicotina e a distanza di uno e due anni dall’intervento educativo. Le conoscenze degli studenti di medicina, prima di essere stati esposti alla lezione, sono state inoltre confrontate con quelle di studenti coetanei di facoltà non mediche (Architettura e Giurisprudenza). In sintesi, lo studio ha evidenziato che gli studenti di medicina rispetto agli studenti di facoltà non mediche (Architettura e Giurisprudenza) fumano di meno (16,9 % vs. 26.3%), ma hanno una conoscenza soltanto marginalmente superiore sulle malattie correlate al fumo e sulle terapie farmacologiche e comportamentali per raggiungere la cessazione. Lo studio sottolinea la assoluta necessità che gli studenti di medicina divengano consapevoli del ruolo centrale che i medici devono svolgere nel promuovere la cessazione dal fumo. Viene inoltre sottolineato come sia compito fondamentale dei corsi di laurea in medicina quello di fornire agli studenti un insegnamento sulla dipendenza da nicotina e le sue conseguenze che preveda la partecipazione integrata di docenti di discipline diverse.
Allo studio hanno partecipato le facoltà mediche della Sapienza Università di Roma (Maria Caterina Grassi, Paolo Nencini, Franco Culasso ), dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Carlo Patrono), dell’Università di Verona (Christian Chiamulera), dell’Università di Udine (Massimo Baraldo) e si è avvalso della specifiche competenze sul tabagismo di Tobias Raupach (University Hospital Göttingen, Germania, London University College, UK) e di Amy K. Ferketich (Columbus University, Columbus, USA)."

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