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Cambiamenti clinico epidemiologici tra le differenti ondate epidemiche da SARS-Cov-2: l'esperienza del polo pontino

Autori: 
Zuccalà Paola, Solimini Angelo, Russo Gianluca, Minardi Sofia Marocco Raffaella, Perla Marco, Carraro Anna, Del Borgo Cosma., Belvisi Valeria, D’Onofrio Ombretta , Alessandra Grimaldi, Lichtner Miriam and Latina Covid-19 Group
Take Home Message:
La pandemia da SARS-CoV-2 ha avuto ad oggi tre ondate epidemiche, scopo della nostra osservazione è stat l'analisi delle caratteristiche clinico epidemiologiche delle prime due ondate nella realtà del polo pontino
La pandemia da SARS-CoV-2 ha avuto ad oggi tre ondate epidemiche, scopo della nostra osservazione è stat l'analisi delle caratteristiche clinico epidemiologiche delle prime due ondate nella realtà del polo pontino

Introduzione: L’11 marzo 2020, mentre l’Italia affrontava la fase acuta dell’epidemia da SARS-CoV-2, l’OMS dichiarava COVID-19 una pandemia e attribuiva al virus patogeno tre caratteristiche specifiche in grado di causare una vera emergenza globale: velocità e scala, gravità ed impatto sociale. L’andamento epidemiologico ha evidenziato, non solo in Italia, una prima ondata, conclusa a maggio 2020 e successivamente una seconda ondata ed una terza attualmente in corso.  

Obiettivo: Scopo dello studio è quello di descrivere i cambiamenti clinico-epidemiologici e temporali di una coorte di pazienti infetti da SARS-CoV-2.

Materiali e metodi: Questo studio osservazionale longitudinale esamina tutti i pz ricoverati nell’Ospedale S.M. Goretti di Latina dal 3 marzo al 10 aprile, trattati secondo un protocollo interno condiviso. 
I pazienti sono stati stratificati in base al grado di insufficienza respiratoria, supporto respiratorio, outcome e settimana di ricovero. 

Risultati: Per lo studio sono stati arruolati 2033 pz, di sesso prevalentemente maschile (60% uomini, 1270 pz), con un’età media di 66 (0.121). Circa l’75% (1522) dei pazienti sono guariti, mentre il 20% (405) sono deceduti. Il 26% dei pz ha presentato polmonite, il 72% ARDS e solo il 2% non aveva coinvolgimento polmonare. Al momento del ricovero la media del rapporto PaO2/FiO2 (P/F) è stata di 289 (0.630). 
Il confronto tra le due ondate ha evidenziato una mortalità minore nella prima ondata probabilmente dovuta ad una differente presentazione clinica della seconda ondata caratterizzata da un’età aumentata, un P/F più basso all’esordio, diagnosi di ARDS più frequente e, conseguentemente un utilizzo di supporti ventilatori più complessi. 

Conclusioni: l’andamento dei ricoveri del nostro nosocomio ha rispecchiato quello dei casi registrati in tutta Italia. Sarà interessante, in futuro, vedere in che modo la campagna vaccinale potrà influenzare la diffusione virale.

 

Parole chiave: 
SARS-CoV 2
ondate epidemiche
determinanti
Contatti

Miriam Lichtner
miriam.lichtner@uniroma1.it

Prof.ssa Alessandra della Torre
Commissione Ricerca
alessandra.dellatorre@uniroma1.it

 

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