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Disturbo da stress post-traumatico e disturbo d'ansia generalizzata negli infermieri italiani durante la pandemia COVID-19: uno studio cross-sectional

Autori: 
Erika Renzi, Valentina Baccolini, Corrado De Vito, Giuseppe Migliara, Carolina Marzuillo, Paolo Villari, Azzurra Massimi
Take Home Message:
La salute mentale degli infermieri durante la pandemia da COVID-19 risulta essere un problema di sanità pubblica che richiede cambiamento organizzativi e introduzione di network e programma volti al supporto e la riabilitazione degli operatori sanitari impiegati in prima.
La salute mentale degli infermieri durante la pandemia da COVID-19 risulta essere un problema di sanità pubblica che richiede cambiamento organizzativi e introduzione di network e programma volti al supporto e la riabilitazione degli operatori sanitari impiegati in prima.

INTRODUZIONE: La recente pandemia da COVID-19, ed il conseguente drastico aumento del carico lavorativo per gli operatori della salute, in particolar modo per gli infermieri, ha avuto pesanti conseguenze sul benessere psicologico di queste figure professionali. L’obiettivo di questo studio è quello di identificare i fattori demografici, lavoro-correlati e predittori clinici per valutare il disturbo da stress post traumatico e il disturbo di ansia generalizzata negli infermieri impiegati durante la pandemia COVID-19.

MATERIALI E METODI: è stato condotto uno studio osservazionale cross-sectional sugli infermieri italiani nei mesi di dicembre 2020 - aprile 2021. Attraverso una web-survey sono stati intervistati gli infermieri impiegati durante la seconda ondata del COVID-19. Sono stati utilizzati quattro questionari validati per la valutazione del disturbo da stress post traumatico (Scala di impatto dell’evento – rivista (IES-r) e Social Readjustment Rating Scale) e il disturbo d’ansia generalizzata (General Anxiety Disorder-7) e le strategie di coping orientate al problema (Coping Orientation to Problems Experienced).

RISULTATI: 359 infermieri hanno partecipato allo studio. L'81% degli intervistati è di sesso femminile, con un’età media di 31.75 anni. Il 53.2% è nubile o celibe. Il 43.1% degli intervistati è impiegato nella Regione Lazio, mentre il 65.68% ha prestato servizio in una unità COVID-19 durante la seconda ondata. Il 19.53% è risultato positivo al COVID-19. La maggioranza del campione (50.50%) dichiara di avere problemi di irritabilità a seguito del COVID-19 e riferisce disturbi del sonno negli ultimi sei mesi. A seguito della valutazione per il DSPT, il 59.76% presenta predittori clinici per la diagnosi da DSPT, mentre il 45.56% del campione riferisce un disturbo d’ansia generalizzata. I risultati dell’analisi statistica univariata riferiscono una significatività statistica tra i disturbi d’ansia generalizzata e gli infermieri impiegati in prima linea durante la seconda ondata di COVID-19 (p-value = 0.016), gli infermieri che manifestano un DSPT moderato o severo (p-value = 0.001). La manifestazione di predittori per DSPT di tipo moderato o severo sono associati agli infermieri che hanno vissuto un’esperienza di positività per COVID-19 di una persona cara o convivente (p-value=0.041) e con gli infermieri che hanno prestato servizio in Ospedali o strutture dedicate al COVID-19 (p-value=0.028). Non si riportano correlazioni statistiche relativamente il sesso e altre variabili demografiche.

CONCLUSIONI: Il disturbo da stress post-traumatico e il disturbo d’ansia generalizzata rappresentano un importante problema di sanità pubblica da affrontare nel periodo post-pandemico. È necessario che a livello organizzativo delle aziende ed enti sanitari si attivino network e programmi di supporto e riabilitazione per gli infermieri e gli operatori sanitari impiegati durante la pandemia COVID-19.

 

Parole chiave: 
Covid-19
disturbo da stress post-traumatico
infermieri
Contatti

Erika Renzi
erika.renzi@uniroma1.it

Prof.ssa Alessandra della Torre
Commissione Ricerca
alessandra.dellatorre@uniroma1.it

 

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