Impatto della pandemia da COVID-19 sull’incidenza di infezioni correlate all’assistenza nei pazienti ricoverati in terapia intensiva: uno studio di coorte retrospettivo

Introduzione: Durante la riorganizzazione delle unità di terapia intensiva (ICU) causata dall'emergenza COVID-19, l'attenzione alle tradizionali misure di controllo delle infezioni potrebbe essere stata ridotta. Tuttavia, le evidenze dell'effetto della pandemia da COVID-19 sulle infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono ancora limitate e contrastanti. In questo studio, abbiamo stimato l'impatto della pandemia sull'incidenza delle ICA.
Metodi: I pazienti ricoverati presso il reparto di rianimazione centrale dell'ospedale universitario Umberto I di Roma dal primo marzo al quattro aprile 2020 sono stati confrontati con i pazienti ricoverati nel 2019. Abbiamo valutato l'associazione dei fattori di rischio e il time-to-first event attraverso modelli di regressione multivariati di Fine e Grey, che considerano il rischio competitivo di morte sullo sviluppo di ICA (Modello 1) o ICA correlato al dispositivo (dr-ICA, Modello 2) e forniscono stime del subdistribution hazard ratio (SHR) e del suo intervallo di confidenza associato (CI). Sulla coorte 2020 è stata eseguita un'analisi per sottogruppi (COVID-19 vs No-Covid).
Risultati: Sono stati recuperati i dati di 104 pazienti. Complessivamente, sono state registrate 59 ICA, 32 delle quali si sono verificate nel gruppo COVID-19. I pazienti ammessi nel 2020 sono risultati associati positivamente sia all'esordio di ICA che di dr-ICA (SHR: 2,66, IC 95%: 1,31-5,38 e SHR: 10,0, IC 95%: 1,84-54,41, rispettivamente). Nonostante non sia stata confermata all'analisi multivariata, una percentuale maggiore di dr-ICA sembra essersi verificata nei pazienti COVID-19, in particolare le polmoniti associate a ventilazione invasiva e le infezioni del tratto urinario correlate al catetere.
Conclusioni: Abbiamo osservato un aumento dell'incidenza di pazienti con IOS, soprattutto dr-HAI, sostenuto principalmente dai pazienti COVID-19. È stata ipotizzata una maggiore suscettibilità di questi pazienti alle infezioni correlate al dispositivo, ma sono necessari ulteriori studi.