Studio della radiazione ultravioletta

Passando dallo studio dello spettro visibile a quello delle radiazioni ultraviolette, si rende necessario l'utilizzo, al posto degli usuali prismi e lenti di vetro, di analoghi elementi in quarzo o uviol, una qualità di vetro che risulta essere trasparente a questa radiazione più di quanto non lo sia quella ordinaria. L'indagine nel campo dell'ultravioletto può essere poi più convenientemente effettuata, piuttosto che con l'ausilio degli ordinari spettroscopi,  con lo spettrografo, strumento nel quale il cannocchiale lascia il posto a una camera fotografica.

Due gli strumenti presentati in questa sezione, entrambi degli anni  Venti del Novecento. Il primo, costruito dalla ditta Füss di Berlino, compare nella sezione "Luce" del Registro Inventariale del Regio Istituto Fisico come "spettroscopio a mano", ed era destinato probabilmente a dimostrazioni didattiche  più che a misurazioni vere proprie. Il secondo, costruito dalla ditta londinese Adam Hilger, è invece un esemplare di uno dei più comuni spettrografi per l'ultravioletto (spettrografo ad autocollimazione di Littrow) impiegati nella ricerca.

Coccodrilli

La spettroscopia sperimentale rappresentò nel Regio Istituto Fisico di Roma, in particolare tra gli anni 1927 e 1933, il principale filone di ricerca nel quale lavoreranno in primo luogo Franco Rasetti, con la collaborazione dei giovani Emilio Segrè ed Edoardo Amaldi. Lo spettrografo fa parte di un gruppo di strumenti destinati alle ricerche in spettroscopia, acquistati tra il 1923 e il 1925, che comprendevano uno spettrografo di Littrow per il visibile con la relativa camera fotografica della ditta Hilger di Londra,  altri moderni spettrografi Hilger detti "coccodrilli" per la forma allungata della cassa in mogano che conteneva la parte ottica,  un reticolo di Rowland, uno spettroscopio a quarzo, un grande spettometro per l'infrarosso per gradinata da 40 lamine, munito di oculare micrometrico a illuminazione laterale e uno spettrografo Müller. Per l'ultravioletto venne  anche acquistato lo spettrografo, con lenti asferiche e prisma in quarzo, tutto in metallo, Hilger E 315. Nel Museo sono inoltre conservate alcune lastre fotografiche con gli spettri più significativi, selezionate dallo stesso Rasetti nel 1962, in occasione di una sua visita all'Istituto di Fisica di Roma:

 

 

 

 

(Silvia Trapanese)

Spettroscopio per l'ultravioletto Spettrografo di Littrow